Ho deciso di ricominciare a scrivere il blog inaugurando una rubrica che tratta di sogni, dei miei nello specifico. Almeno per ora.
Non tenterò di interpretarli o di spiegarli. Non seguiranno un ordine cronologico. Semplicemente li racconterò. La mia parte creativa si è rifugiata nell'inconscio ed è lì che lavora alacremente, creando mondi complessi e ricchi di simboli onirici. Buona lettura.
[Sogno]Cammino tra la folla che mi sballotta qua e là, mi trovo in una stazione dei treni, e come al solito vado di fretta. Ho un appuntamento.
Sono circondata da meravigliose decorazioni liberty, tutto è un trionfo di morbidi movimenti architettonici, dalle colonne all'entrata che si attorcigliano su se stesse decorate da foglie di alloro e rami avvolgenti, alle arcate che sovrastano i binari, riccamente dipinte con immagini bucoliche, donne a piedi nudi che mangiano grappoli d'uva, con vesti leggere che danzano nei boschi.
Le porte dei vari bistrot e negozietti di souvenir che si affacciano in stazione sono in legno color noce chiaro, delicatamente intarsiate e intervallate da vetri colorati che si snodano in sgargianti pavoni o sinuose calle.
Finalmente riconosco una persona, è un uomo basso, pelato, con folti e lunghi baffi un tempo sicuramente biondi, piccoli occhi azzurri e sguardo sereno. Mi aspetta davanti a un binario, e quando arrivo da lui mi saluta con grande affetto, è una persona che conosco da molto tempo, probabilmente dall'infanzia.